Karate ni sente nashi
- Staff Makoto

- 3 giorni fa
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Aggiornamento: 2 giorni fa
“Il Karate come Via di Non Aggressione”: questo è il titolo della breve dimostrazione che abbiamo presentato a Ferrara in apertura della Coppa Shotokan ISI.
Il precetto "Karate ni sente nashi" costituisce una delle fondamenta filosofiche di quest'arte, trascendendo il semplice scontro fisico per incarnare un approccio profondo alla vita e ai rapporti interpersonali. Tradotto letteralmente, il principio recita: “Nel Karate non esiste iniziativa d'attacco”, una filosofia che pone l'accento sulla difesa, sul rispetto e sull'autocontrollo.
Forza e Autocontrollo
Tale concetto non implica che il Karate sia privo di tecniche offensive; sottolinea, piuttosto, che il vero karateka non deve mai ricorrere alla propria arte per iniziare un'aggressione. Al contrario, il Karate va inteso come uno strumento per proteggere se stessi e gli altri. Questa mentalità insegna che la vera forza non risiede nell’aggressività, ma nella capacità di mantenere calma e lucidità anche nel cuore del conflitto.
La Crescita nel Dojo
"Karate ni sente nashi" promuove un paradigma di rispetto reciproco. All'interno del Dojo, l'arte marziale è vissuta come un cammino di crescita personale (Do), in cui il confronto non è il fine ultimo, ma un’opportunità di apprendimento. Questo approccio non sviluppa solo abilità atletiche, ma coltiva qualità morali quali la perseveranza, l'umiltà e la disciplina.
L'autocontrollo è l'elemento cardine: i praticanti imparano a gestire emozioni e reazioni, comprendendo che la vittoria più nobile consiste nel preservare la propria pace interiore. Attraverso il rigore dell'allenamento, l'atleta impara a restare centrato ed equilibrato anche di fronte a provocazioni o tensioni.
Responsabilità Sociale
In un contesto più ampio, questa visione si traduce in una precisa responsabilità sociale. Promuovere l’idea di un Karate non offensivo contribuisce alla costruzione di una società più pacifica, dove la risoluzione dei contrasti avviene attraverso il dialogo e la comprensione, anziché la violenza.
In un mondo spesso dominato da tensioni, questo principio ci ricorda il valore della difesa non violenta. Attraverso la pratica, non sviluppiamo solo il corpo, ma percorriamo un sentiero di consapevolezza che ci prepara ad affrontare le sfide della vita con grazia e dignità. È questo il vero spirito del Karate: non uno strumento di offesa, ma una via di pace e costante auto-miglioramento.
Desidero ringraziare i Maestri Falavigna, Mandaglio e Savino per il prezioso supporto prestato durante la dimostrazione
PB



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